Come sbloccare il conto corrente del defunto: informazioni pratiche

  • Capire come sbloccare il conto corrente del defunto è uno degli adempimenti burocratici e amministrativi post mortem che gli eredi sono chiamati a gestire.
  • Come si comporta la banca, quando muore il titolare di un conto corrente? Ogni istituto di credito ha un proprio iter.
  • Lo sblocco del conto si risolve con un gioco di squadra: eredi e banca lavorano assieme.
  • È importante che la comunicazione di decesso alla banca avvenga in modo repentino: questo per velocizzare il congelamento del c/c ed evitare movimenti non regolari.
  • Attenzione ai movimenti irregolari: ecco perché è bene non effettuare operazioni sul conto di un defunto, se non ha ancora subito un congelamento.
  • L’agenzia funebre può essere un valido aiuto, con un apposito servizio di assistenza e consulenza per le pratiche relative alla successione.

Burocrazia e gioco di squadra

La morte di un familiare porta con sé un doppio carico. Da un lato c’è il dolore per la perdita e l’inizio dell’elaborazione del lutto. Dall’altro, una serie di adempimenti burocratici e amministrativi post mortem che gli eredi sono chiamati a gestire. Si tratta di procedure che, spesso, proprio per la delicatezza del momento a livello emotivo, rischiano di risultare oltremodo gravose. Una delle questioni che si è tenuti ad affrontare è come sbloccare il conto corrente del defunto. Richiesta, in tal senso, va fatta alla banca presso la quale il conto è aperto. Saranno gli operatori dell’istituto di credito a rimuovere il blocco, ma spetta agli eredi fornire tutti i documenti essenziali. La banca, infatti, non appena viene a conoscenza del decesso di un proprio cliente, congela tutti i servizi a questo intestati e attende le direttive dei familiari.

Come sbloccare il conto corrente del defunto: tutti i documenti necessari

Una volta che il conto è congelato, non è più possibile effettuare alcun movimento. Oltre alla gestione del conto, verranno bloccati anche i libretti di risparmio, l’amministrazione degli eventuali portafogli d’investimento e qualsiasi altro rapporto con l’intestatario. Per poter riattivare le operazioni, e quindi poter procedere con la suddivisione dei beni, gli eredi dovranno presentare all’istituto di credito:

  • il certificato di morte dell’intestatario.
  • La dichiarazione di successione (eccezion fatta per i patrimoni che non superano il valore di 100.000 euro e non comprendono beni immobili o diritti reali immobiliari).
  • L’atto di notorietà o dichiarazione sostitutiva, in cui si deve attestare, sotto la personale responsabilità, chi sono i chiamati all’eredità del defunto, indicandone i dati anagrafici.
  • Una copia del verbale di pubblicazione del testamento, se presente e attivo.
  • La ricevuta di pagamento dell’imposta all’Agenzia delle Entrate.

Non appena la banca avrà a disposizione tutti i documenti, saranno gli operatori a gestire le fasi successive e non resterà che attendere.

Attenzione ai tempi: mai prelevare prima del blocco del conto

Per procedere con il blocco del conto corrente in caso di morte di un cliente, l’istituto di credito ha bisogno di ricevere la comunicazione del decesso di quest’ultimo. È fondamentale che tale comunicazione avvenga in modo repentino, così da velocizzare il congelamento del c/c ed evitare movimenti non regolari.

Infatti, qualora uno degli eredi prelevasse del denaro prima del congelamento del conto, incorrerebbe in alcune fattispecie.

  • Secondo l’art. 476 del Codice Civile¹, il movimento determina accettazione tacita dell’eredità. Ciò significa che l’erede non potrà più rinunciare ad essa e acquisirà, secondo regole di successione, sia beni sia debiti (se presenti) del defunto.
  • Inoltre, il responsabile del prelievo si vedrà costretto a devolvere agli altri eredi la somma ritirata indebitamente.

Un’ulteriore dinamica da considerare riguarda il saldo dei debiti a favore dell’intestatario defunto. La legislatura vietaoltre al prelievo, anche i versamenti da parte dei debitori per l’estinzione di somme dovute al correntista.

Sbloccare un conto corrente cointestato

La materia si complica quando il defunto è titolare di un conto corrente cointestato. Generalmente ne esistono di due tipologie:

  • il conto cointestato con firma congiunta in cui, per effettuare qualsiasi operazione, serve la sottoscrizione di tutti i titolari. In questo caso, per sbloccare il conto, cointestatario ed eredi dovranno sollecitare alla banca lo svincolo dei beni collegati, e solo successivamente procedere con la prassi già esposta.
  • Il conto cointestato con firma disgiunta prevede, invece, l’autonomia nei movimenti per ogni singolo intestatario. Quindi, il cointestatario ancora in vita ha completo accesso al 50% del fondo, in attesa di ereditare la propria quota, una volta sbloccata la restante porzione congelata.


 

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Hai dubbi? Chiedi supporto all’agenzia funebre

Come per la procedura di richiesta e rilascio della dichiarazione di successione, l’agenzia funebre può essere un valido aiuto anche per sbloccare il conto corrente in caso di morte. Trattandosi di una pratica complessa, l’impresa mette a disposizione i propri contatti con studi esperti e specializzati in materia, così da garantire al cliente un supporto prezioso e un servizio a 360°. Nello specifico, all’interno dei nostri uffici, è attivo un apposito servizio di assistenza e consulenza per le pratiche relative alla successione.


 

NOTE 


 

¹ L’articolo 476 del Codice Civile stabilisce che l’accettazione è tacita quando il chiamato all’eredità compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede.