Dichiarazione di successione: cosa c’è da sapere?

Un’operazione per trasferire l’eredità.

  • Cosa si intende con dichiarante? facciamo chiarezza.
  • Dal certificato di morte a quello di rinuncia all’eredità, tutte le pratiche.
  • L’agenzia funebre può venire in aiuto, anche per lo sblocco del conto corrente.
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Una difficile prassi

La dichiarazione di successione è una pratica fondamentale nel gestire il trasferimento dei beni dal defunto agli eredi. Nonostante si tratti di una prassi, l’operazione risulta comunque complessa e articolata, e si consiglia la consulenza di esperti in materia. Per capirne di più, è il caso di andare a conoscere di cosa si tratta. 

 

 

Dichiarazione di successione: di cosa si tratta

La dichiarazione di successione è un adempimento fiscale che serve a trasferire i beni di un defunto ai suoi eredi. Tramite il documento, viene informata l’Agenzia delle Entrate riguardo la composizione dell’intero patrimonio del defunto. L’ente, quindi, calcolerà le imposte che gli eredi dovranno pagare. Come spiega la stessa Agenzia delle Entrate¹, la pratica dev’essere presentata entro 12 mesi dalla data di apertura della successione, tramite:

  • i servizi telematici;
  • un intermediario abilitato;
  • l’apposito ufficio dell'Agenzia delle Entrate.

Fondamentale, nell’apertura della pratica, il rispetto delle tempistiche. In caso di ritardo nella presentazione della documentazione, infatti, si incorre in una sanzione amministrativa. Se sono passati meno di 30 giorni, la multa corrisponde al 60% al 120% dell'imposta liquidata. Invece, nel caso in cui la tassa non fosse dovuta, la somma da pagare può variare dai 50 ai 500 euro. Infine, nel caso di mancata presentazione della documentazione la sanzione varia dal 120% al 240% in più dell’imposta liquidata, oppure dai 250 ai mille euro. 

 

A chi spetta presentare la pratica?

La presentazione della dichiarazione di successione spetta al cosiddetto dichiarante. Ma di chi si tratta, nello specifico? Sempre secondo le disposizioni emanate dall’Agenzia dell’Entrate², sono obbligati a presentare la dichiarazione:

  • i chiamati all’eredità. Si tratta di coloro che non hanno ancora accettato l’eredità, ai quali può essere trasferito il patrimonio del defunto;
  • gli eredi. La qualità di erede si acquista con l’accettazione, che può essere sia espressa che tacita, dell’eredità. L’effetto di quest’ultima risale al momento dell’apertura della successione;
  • i legatari. Il legatario sarebbe il destinatario di uno o più beni, o diritti, determinati dal defunto tramite testamento. Per esempio, la persona a cui il defunto lascia un quadro è un legatario e non un erede.

Se più persone sono obbligate alla presentazione della dichiarazione, è sufficiente presentarne una. Cosa molto importante, esiste una possibilità di esonero dalla pratica. Questo esonero è concesso quando il patrimonio ereditario non supera il valore di 100mila euronon comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.

 

I documenti necessari per presentare la pratica

La difficoltà nel portare a termine l’operazione risiede principalmente nella mole di documenti da presentare. I principali, necessari ad aprire e portare avanti una dichiarazione di successione, sono:

  • certificato di morte, in alternativa l’autocertificazione;
  • certificato di ultima residenza del defunto, in alternativa l’autocertificazione;
  • autocertificazione dello stato di famiglia del defunto;
  • autocertificazione dello stato di famiglia degli eredi;
  • visure catastali di tutti i beni immobili del defunto;
  • atto di notorietà dell'erede, nel quale vengono indicati tutti gli eredi, il tipo di successione e il regime patrimoniale;
  • in caso di successione testamentaria, copia del testamento autenticato da un notaio;
  • in presenza di terreni, dichiarazione di destinazione urbanistica;
  • prospetto di autoliquidazione di tutte le imposte ipotecarie e catastali con relative ricevute di pagamento;
  • se presente, copia di contratto di mutuo;
  • dichiarazione dell’istituto bancario che certifichi la presenza di eventuali conti a nome del defunto;
  • documenti che attestino eventuali passività;
  • ricevuta di tutte le spese funerarie sostenute in caso sia dovuta l'imposta di successione;
  • eventuali dichiarazioni di rinuncia all'eredità da parte di uno o più eredi.

Proprio per la natura complessa di questa operazione  è consigliabile che i parenti, o comunque i futuri eredi, si facciano accompagnare in questo percorso da dei professionisti. Nel caso specifico le agenzie funebri, all’interno del loro organico hanno persone specializzate in questo ambito e che possono essere davvero di grande aiuto.

 

Il ruolo dell’agenzia funebre

Una parte fondamentale nell’avviare la pratica di successione può essere affidata all’agenzia funebre. Quest’ultima, infatti, è in grado di assistere le famiglie durante la complessa gestione delle pratiche burocratiche. Dalla redazione della dichiarazione di successione fino ad arrivare al disbrigo degli altri adempimenti in materia ereditaria. Inoltre, l’agenzia funebre può dare una mano anche in caso di sblocco di eventuali conti bancari detenuti dal defunto. Gli eredi, infatti, possono sbloccare e quindi avere accesso alle somme complete soltanto presentando all’istituto bancario una serie di documenti. In caso di pratiche complesse, l’agenzia funebre può avvalersi della consulenza di uno studio specializzato in materia successoria. In questo modo, viene garantita un’assistenza completa, professionale e un servizio efficiente.


 

NOTE:

¹ Fonte: Dichiarazione di successione - Che cos'è

² Fonte: Dichiarazione di successione e domanda di volture catastali