La traslazione della salma è un’operazione che viene richiesta in diverse occasioni. La legge, tuttavia, la consente solo in alcuni casi.
Un’operazione complessa, ma spesso necessaria
La traslazione di una salma è un'operazione che si rivela necessaria in più circostanze e che presenta parecchie complessità. Avvicinare il defunto alla residenza dei familiari, spostarlo in una nuova tomba o a causa di lavori di manutenzione al cimitero. Sono solo alcuni dei casi in cui si presenta la necessità di spostare le spoglie mortali. Diamo uno sguardo alla procedura di traslazione della salma, analizzando i vari passaggi e i documenti richiesti per gestire al meglio questo momento delicato..
Traslazione salma: significato del termine
Con l’espressione “traslazione della salma” si intende lo spostamento di un corpo da un luogo di sepoltura a un altro. Nonostante in Italia la sepoltura debba considerarsi definitiva, solo dopo cinque anni dalla morte, è possibile effettuare lo spostamento delle spoglie mortali in altro luogo. Questo è possibile quando:
C’è poi il caso in cui deve essere effettuata una manutenzione urgente al luogo di sepoltura. Questo tipo di traslazione spesso viene eseguita d’ufficio e temporaneamente.
Non si tratta di un’operazione automatica per questa ragione l’ autorizzazione è concessa solo nel caso in cui vi siano i presupposti stabiliti dalla legge. .
Tempi e procedure per effettuare l’operazione
Come stabilito dal regolamento di Polizia Mortuaria, la traslazione della salma può avvenire dopo cinque anni dalla sepoltura. Ciò per ragioni igienico-sanitarie. Solamente in casi eccezionali, come il trasporto da un deposito temporaneo a uno definitivo, è possibile ottenere una deroga. Il compito di ottenere l’autorizzazione a trasferire una salma spetta al titolare della concessione cimiteriale oppure a un erede. Questi deve compilare il modello di autorizzazione alla riesumazione e alla traslazione della salma da consegnare all’Ufficio di Polizia Mortuaria. Sarà quest’ultima a constatare l’esistenza dei presupposti legali ad effettuare l’operazione. La traslazione ha un iter burocratico non particolarmente complesso; tuttavia, al momento della presentazione della domanda, occorre essere in possesso di alcuni documenti. Per evitare di incappare in ritardi o situazioni complesse, tenendo conto della particolarità del momento che si è chiamati a vivere, è sempre meglio affidarsi all’esperienza di un’agenzia funebre.
Costi e documenti necessari
La traslazione della salma ha però un costo, che si definisce “diritto di sepoltura”. La cifra, di norma tra 50 e 100 euro, varia a seconda del Comune che ospiterà le spoglie mortali. Per poter effettuare l’operazione è necessario essere in possesso di:
Ad occuparsi dello spostamento del corpo possono essere gli operatori cimiteriali o i professionisti di un’agenzia funebre incaricata. Il costo per la traslazione della salma è variabile: molto dipende, come anticipato, dal luogo di destinazione. Lo spostamento può avvenire all’interno dello stesso cimitero, in un altro dello stesso Comune o in uno situato in una località diversa.
Trasporto al di fuori del Comune di sepoltura
È possibile richiedere lo spostamento di una salma al di fuori dal Comune in cui è sepolta, ma solamente in alcune circostanze. Questo può accadere, ad esempio, dopo un cambio di residenza da parte della famiglia. In questo caso, saranno i servizi cimiteriali del Comune di prima sepoltura a occuparsi dell’esumazione. Per il trasporto vero e proprio, invece, bisogna sempre rivolgersi a un’agenzia funebre. Sarà sua cura organizzare le operazioni, facendosi carico di tutti gli aspetti burocratici del caso. Oltre all’aspetto puramente operativo, professionisti esperti garantiscono il rispetto e la sensibilità che momenti delicati come la traslazione di una salma, richiedono. Affidarsi a professionisti del settore assicura il massimo della competenza e dell’umanità necessarie in questo tipo di operazioni.