Urne cinerarie: si possono conservare in casa?

  • La conservazione delle ceneri in casa è consentita in Italia, purché ciò avvenga nel rispetto delle norme vigenti.
  • I familiari a carico dell’urna devono adempiere a una serie di responsabilità e obblighi che, se non rispettati, comportano sanzioni e perseguimento penale.
  • La Chiesa raccomanda che i corpi dei defunti vengano seppelliti nel cimitero o in altro luogo sacro. È la forma più idonea per esprimere la fede e la speranza nella resurrezione corporale. Tuttavia, negli ultimi anni, c’è stata un’apertura alla cremazione. Le ceneri del defunto devono, però, “essere conservate di regola in un luogo sacro”, cioè nel cimitero.
  • Qualora si opti per la conservazione presso l’abitazione domestica, la gestione di urne cinerarie prevede l’assunzione di una serie di responsabilità e l’osservanza di obblighi previsti dalla legge e dalle normative locali.
  • Non tutti lo sanno, ma l’affidamento delle urne è soggetto a eredità: è, tuttavia, possibile presentare una rinuncia all’affidamento.

Tra obblighi, responsabilità e buone prassi

La conservazione delle urne cinerarie in casa rappresenta un gesto intimo e dal profondo significato emotivo. È, per molti, un modo per mantenere viva la memoria del defunto e per rendere meno doloroso il distacco. Uno dei dubbi più comuni riguarda la possibilità o meno di custodire l’urna cineraria presso la propria abitazione. La risposta è sì: la conservazione delle ceneri in casa è consentita, purché ciò avvenga nel rispetto delle norme vigenti. Che, dunque, sono da conoscere. In questo articolo, andiamo a esplorare nel dettaglio la normativa che regola questa pratica, evidenziando gli obblighi previsti e le buone prassi per la conservazione.

Urne cinerarie in casa: cosa dice la legge

Le modalità di conservazione delle urne cinerarie e delle ceneri è disciplinata dalla Legge 130/20011. Le norme e le procedure stabilite garantiscono un trattamento adeguato e rispettoso dei resti cremati, garantendo al contempo l’osservanza delle leggi locali e delle volontà del defunto. Innanzitutto, la legge prevede la deposizione delle ceneri all’interno di un’urna sigillata, su cui viene posta una targa con le informazioni identificative del defunto.
Per quanto riguarda il luogo di conservazione, dipende dall’espressa volontà del defunto per la tumulazione, l’affidamento ai familiari oppure la dispersione. Nel caso dell’affidamento, è necessario ottenere il permesso dal Comune di residenza del defunto. Oltre alle norme nazionali, possono esistere dei requisiti aggiuntivi a livello locale che regolano la conservazione delle urne cinerarie.


 

LEGGI ANCHE: Dispersione ceneri: si può?

La posizione della Chiesa

Per la legge italiana, dunque, si possono conservare le urne cinerarie in casa. Quale, invece, la posizione della Chiesa Cattolica? Nel 1963, l’Istruzione Piam et constantem stabilì che fosse mantenuta la consuetudine di seppellire i cadaveri dei fedeli. Aggiungendo, però, che la cremazione non era di per sé contraria alla religione cristiana e, dunque, potevano non essere più negati i sacramenti e le esequie a coloro che avessero chiesto di farsi cremare.
Sul tema si è tornati qualche anno fa, nel 2016, anche sulla scia di una progressiva diffusione, in Italia e non solo, della pratica della cremazione. La Congregazione per la dottrina della fede, nell’Istruzione Ad resurgendum cum Christo², evidenzia come “la Chiesa raccomanda che i corpi dei defunti vengano seppelliti nel cimitero o in altro luogo sacro [...] È la forma più idonea per esprimere la fede e la speranza nella risurrezione corporale”. Tuttavia, si riconferma un’apertura alla cremazione. Le ceneri del defunto devono, però, “essere conservate di regola in un luogo sacro”, cioè nel cimitero. Ciò “può contribuire a ridurre il rischio di sottrarre i defunti alla preghiera e al ricordo dei parenti e della comunità cristiana. In tal modo, inoltre, si evita la possibilità di dimenticanze e mancanze di rispetto, nonché pratiche sconvenienti o superstiziose”. Per tutto questo, la Chiesa non consente la conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica, salvo casi gravi ed eccezionali.

Urna presso il domicilio e urna al cimitero

La conservazione dell’urna cineraria in casa permette alla famiglia di dedicare uno spazio della propria abitazione alla memoria del defunto. Tuttavia, è essenziale rispettare le leggi e le normative locali. Che consentono, inoltre, spostamenti futuri o la sepoltura in un luogo sacro. È, però, fondamentale tenere presente che, una volta tumulata l’urna in cimitero, la legge italiana non prevede l’estumulazione. Questo significa che non è possibile riportare a casa l’urna o spostarla altrove, una volta effettuata la sepoltura.

In alcuni casi, per espresso volere del defunto o per rinuncia all’affidamento, l’urna cineraria può essere tumulata in cimitero. Per rinunciare all’affidamento delle ceneri serve un atto formale. Occorre presentare un’apposita dichiarazione all’Ufficio di Stato Civile del Comune di residenza del defunto. Ci si dovrà occupare a proprie spese del collocamento dell’urna cineraria presso il cimiteroLa richiesta di porre l’urna in un cimitero dipende dal volere del defunto, ma può essere avanzata anche dai familiari. In particolare, è necessario fornire una dichiarazione sostitutiva di atto notorio accompagnata da una fotocopia del documento di identità della persona cui l’urna è affidata. L’urna verrà tumulata in uno spazio dedicato che può essere un loculo, una cappella, oppure una tomba. Secondo la legge, la tumulazione in cimitero può essere eseguita solo da imprese operanti all’interno del cimitero. I costi associati a questa pratica possono variare notevolmente e dipendono dalla tipologia di lapide, dall’urna scelta e non solo.


LEGGI ANCHE: Pratiche e tipi di sepoltura: una panoramica

Obblighi e responsabilità per la conservazione di urne cinerarie a casa

Qualora si opti per la conservazione presso l’abitazione domestica, la gestione di urne cinerarie prevede l’assunzione di una serie di responsabilità e l’osservanza di obblighi previsti dalla legge e dalle normative locali. Nel dettaglio:


 

  • è obbligatorio conservare l’urna in un luogo sicuro e al riparo da possibili danni accidentali o profanazioni.
  • Non è possibile negare ai congiunti la visita all’urna cineraria. Questo consente a tutti i familiari che lo desiderano di commemorare il defunto in modo adeguato.
  • I familiari devono essere disponibili a sottoporsi a controlli da parte della Polizia Locale o di quella Mortuaria. I controlli vengono effettuati per garantire il rispetto delle normi vigenti e degli obblighi di legge.
  • In caso di cambio di residenza, i familiari devono comunicare qualsiasi trasferimento alle autorità competenti e richiedere i documenti necessari per garantire la tracciabilità dell’urna.


 

È importante sottolineare che la legge italiana prevede il perseguimento penale e sanzioni per coloro che non rispettano gli obblighi legati alla conservazione delle urne cinerarie. Inoltre, l’affidamento delle urne è soggetto a eredità: quando l’affidatario viene a mancare, l’urna passerà agli eredi. Tuttavia, è possibile rinunciare all’affidamento e, in questo caso, l’urna verrà affidata al cimitero.

Come conservare l’urna cineraria in casa

Accanto al rispetto delle disposizioni normative, esiste una serie di consigli e buone prassi per una corretta custodia domestica dell’urna cineraria. In primo luogo, è importante scegliere un’urna adeguata, realizzata con materiale infrangibile e resistente, come previsto dalla legge. La scelta del luogo in cui collocare l’urna all’interno dell’abitazione è altrettanto importante e significativa poiché deve tener conto delle volontà del defunto e delle esigenze della famiglia. Inoltre, è opportuno svolgere una manutenzione periodica dell’urna cineraria in modo da mantenerla in condizioni ottimali e preservarne l’aspetto. In particolare, si consiglia di pulirla delicatamente una o due volte l’anno utilizzando un panno morbido, dei prodotti non aggressivi adatti al materiale dell’urna, e di tenerla lontana dall’esposizione diretta del sole.


 

LEGGI ANCHE: Tutto quello che c’è da sapere sulla cremazione

Cosa fare in caso di trasloco

Come è stato menzionato in uno dei paragrafi precedenti, i familiari a carico dell’urna cineraria hanno l’obbligo di comunicare eventuali trasferimenti e cambi di domicilio. Il trasloco dell’urna richiede una serie di documenti specifici e segue delle procedure più o meno rigide in caso di trasferimento in un altro Comune, oppure all’estero.

Nel caso di trasferimento in un altro Comune, è necessaria l’autorizzazione dell’ente locale da cui partirà il trasporto. Per ottenere questo documento, è necessario presentare una richiesta formale contenente le generalità della persona defunta, la data del decesso, la data della cremazione e la destinazione finale. Per quanto riguarda il trasporto, questo può essere affidato ai congiunti, che possono utilizzare i loro mezzi privati.

Nel caso di trasferimento all’estero è richiesto il nulla osta dell’Ambasciata o del Consolato del Paese di destinazione. In aggiunta, bisogna fornire un verbale di avvenuta cremazione. Anche in questo ambito, l’esperienza e le competenze di un’impresa funebre possono offrire un valido supporto.




 

NOTE


 

1 Per saperne di più: Legge 130/2001

 

2 Approfondisci qui: Istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede “Ad resurgendum cum Christo