Come funziona il trasferimento della salma in un altro Comune

  • Fra le incombenze legate al decesso di una persona cara, a gravare sulle spalle dei familiari può esserci anche l’organizzazione del trasferimento della salma.
  • Lo spostamento può avvenire all’interno dello stesso Comune, ma spesso la salma deve essere trasferita da un Comune/Regione a un’altra, o addirittura in uno Stato differente.
  • Si tratta di un processo complesso, prettamente burocratico, che vede protagonista la famiglia del defunto. L’impresa funebre può, tuttavia, offrire un prezioso supporto: ecco come. 
  • Certificato di morte, autorizzazione alla sepoltura e al trasporto: i documenti necessari sono molti e vanno richiesti rapidamente.
  • Se il trasferimento deve avvenire all’estero, o si tratta di un rimpatrio in Italia, a stabilire l’iter è la Convenzione di Berlino del 1937.

Il contributo dell’impresa funebre

Oltre all’elaborazione del lutto e al carico emotivo che questo comporta, la perdita di una persona cara richiede la gestione di svariate questioni pratiche e burocratiche. Talvolta, tra queste, può esservi il trasferimento della salma da Comune a Comune o da una Regione all’altra. Può accadere, infatti, che il luogo del decesso non sia quello di residenza o la località dove si trova il cimitero che accoglierà definitivamente la salma. In alcuni casi, addirittura, il trasferimento richiesto deve avvenire da uno Stato a un altro. Si tratta di un iter complesso, ricco di sfaccettature da considerare, che deve essere preso in esame, in prima istanza, dai parenti del defunto. Proprio per questo, l’impresa funebre può contribuire ad alleggerire la famiglia, offrendo delucidazioni sulle tappe da seguire e i documenti da presentare e supporto concreto per il trasferimento.

Chi decide dove riposerà il defunto?

Una delle prime cose che la famiglia deve comunicare agli operatori dell’impresa funebre è il luogo dove riposerà la persona cara. La scelta della località può essere stata fatta dal defunto stesso quando era ancora in vita (in forma scritta in un testamento o semplicemente ribadita nei suoi discorsi). Oppure, come avviene nella maggior parte dei casi, spetta ai parenti più vicini scegliere, seguendo la scala gerarchica familiare. Si terranno in considerazione primariamente i parenti dello stesso nucleo familiare. Nel caso in cui non dovessero esserci parenti stretti o eredi, la scelta si allarga ai familiari più prossimi. Una volta identificato il referente, si procede tempestivamente con l’eventuale richiesta di trasferimento della salma.

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L’importanza del certificato di morte

Come evidenziato in un precedente articolo, c’è una differenza tra salma e cadavere. A livello normativo sarebbe più corretto parlare di trasporto e di trasferimento di cadavere, più che di trasporto e trasferimento della salma. Questo perché si sta trattando del trasferimento del defunto successivamente al periodo di osservazione, dunque a decesso attestato. Ciò che differenzia una salma da un cadavere è, infatti, la presenza o meno del certificato di morte redatto dal medico necroscopo.
La preferenza, sebbene formalmente errata, del termine “salma” è dettata dall’uso comune e dalla tendenza a evitare la parola “cadavere”, più dura e aspra. Se a livello di dicitura il discrimine perde di forza, quando si tratta di burocrazia recupera la propria importanza: il certificato di morte è, infatti, il primo documento indispensabile per il trasferimento del defunto.

Trasferimento salma: i documenti necessari

Una volta conseguito il certificato di morte e passate le 30 ore previste dall’ordinamento¹, per richiedere il trasferimento della salma è necessaria l’autorizzazione alla sepoltura (inumazione o tumulazione), rilasciata dall’Ufficiale di stato civile del Comune prescelto. Una volta ottenuto il documento per l’atto di sepoltura, va richiesta l’autorizzazione al trasporto. In questo caso sarà il responsabile dell’ufficio competente del Comune dove è avvenuto il decesso a rilasciare la documentazione. Ecco che entra in gioco l’Agenzia funebre: oltre ad essere incaricata delle esequie, infatti, l’impresa può adempiere ad entrambe le istanze. Solo successivamente al rilascio di questi documenti, la salma potrà essere trasferita dal luogo del decesso a quello scelto per la sepoltura.

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Sepoltura in un altro Comune e/o Regione: come funziona

Una volta ottenuti i documenti citati, il trasferimento della salma da un Comune a un altro è nelle mani dell’impresa di onoranze funebri, in quanto munita di certificazione e mezzi idonei a svolgere il servizio nel modo più adeguato. La sepoltura in un determinato Comune, diverso da quello del decesso, è agevolata nel caso in cui il defunto:

  • sia nato o residente nel Comune, ma deceduto altrove;
  • abbia parenti entro il terzo grado sepolti nel cimitero del Comune;
  • abbia all’interno di quel dato Comune una concessione nel cimitero, privata o familiare.

Per il trasferimento del defunto da una Regione ad un’altra, la materia si complica poiché si dovrà fare capo alla legge regionale vigente, che spesso varia da ente a ente. Qui si esplicita il contributo offerto dall’impresa di servizi funebri. Recepite le richieste dei familiari e avendo una conoscenza aggiornata e puntuale del quadro normativo, i professionisti si fanno carico della richiesta e della documentazione necessaria.

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Trasferimento della salma all’estero

In alcuni casi, può accadere che il decesso avvenga all’estero e vi sia, dunque, la necessità di trasferire la salma nel Paese d’origine.
Quando si tratta di rientro di defunti stranieri, deceduti in territorio Italiano, si fa riferimento, oltre al Regolamento nazionale di Polizia mortuaria², anche e soprattutto alla Convenzione di Berlino del 1937. L’Italia, infatti, è uno dei Paesi aderenti a tale normativa internazionale riguardante il trasporto delle salme. Assieme alla nostra nazione, troviamo, tra le altre, anche Germania, Francia, Austria, Belgio, Danimarca, Olanda, Svizzera e Portogallo. E, fuori Europa, Turchia, Egitto, Repubblica Democratica del Congo, Cile e Messico.
Se il decesso avviene in uno di questi Paesi, per il trasferimento basterà munirsi di un passaporto mortuario rilasciato dal Comune dove è avvenuta la morte. Al contrario, nel caso in cui il decesso sia avvenuto in un altro Paese, o la movimentazione debba avvenire verso un Paese non firmatario, sarà necessario che un familiare sottoscriva un’istanza con le generalità del deceduto, allegando i documenti necessari (secondo la normativa del Paese). Questa va poi presentata all’Ufficio di stato civile con la richiesta di autorizzazione al seppellimento e al trasporto fuori dal Comune.

Cittadini italiani deceduti all’estero

La Convenzione internazionale di Berlino facilita anche il rimpatrio delle salme di cittadini italiani deceduti all’estero. Se il decesso è avvenuto in un Paese non compreso fra i firmatari della Convenzione, è il Consolato a provvedere alla richiesta di autorizzazione per la tumulazione della salma o delle ceneri³. Affinché avvenga il trasferimento, c’è bisogno di un passaporto mortuario che verrà rilasciato dall’Ufficio consolare a seguito della presentazione di certificati:

  • di morte,
  • dell’autorità sanitaria locale che attesti l’osservanza di specifiche prescrizioni igieniche di sicurezza,
  • che dichiari il decesso in zona esente da malattie infettive e di natura endemica.

Trasferimento e traslazione sono sinonimi?

Se nell’uso comune della lingua italiana i termini “trasferimento” e “traslazione” sono considerati sinonimi, spesso intercambiabili, in materia di attività funebri rappresentano due concetti differenti. In questo articolo abbiamo trattato del trasferimento del corpo dal luogo del decesso a quello di sepoltura, sia esso all’interno di un unico Comune/Regione/Stato, o in due differenti. Quando si parla di traslazione della salma, invece, si intende l’estumulazione, dunque il suo spostamento da un luogo di sepoltura ad un altro.

 


 

NOTE


 

¹ Fonte: Art. 74, Decreto del Presidente della Repubblica, 3 novembre 2000, n. 396

 

² Per approfondire: Regolamento della Polizia mortuaria 

 

³ Rimpatrio di salme, ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale