Il ruolo di un professionista dell’impresa funebre è anche sociale

  • Cosa serve per lavorare in un’impresa funebre 
  • Un riferimento per le famiglie che hanno subito un lutto
  • Tutti i vantaggi di lavorare al servizio della comunità 

 

Un professionista, tante competenze. Le peculiarità che concorrono al lavoro di un’impresa funebre sono molteplici. Ad accomunarle è la grande propensione all’accoglienza e all’empatia. Il lavoro di un professionista di un impresa funebre non si esaurisce con la sola gestione della salma, degli aspetti burocratici e amministrativi. È centrale anche per conferire supporto alle famiglie o a tutte le persone che hanno perso un amico o un compagno di vita, in uno dei momenti più tristi della loro esistenza. Stare accanto alle famiglie, prendersi cura del caro estinto, sistemare ogni tipo di aspetto burocratico, investono i professionisti di un’impresa funebre di un ruolo sociale importante e soprattutto indispensabile

 

Competenza, empatia e cura del dettaglio

 

In momenti così difficili è importante riuscire a diventare un riferimento immediato per le persone che hanno subito un lutto. Lo conferma Davide Romani, direttore tecnico dell’impresa funebre Main che porta avanti l’azienda di famiglia nata 40 anni fa dall’esperienza di suo padre Luigi. “La perdita di una persona cara è un momento di grande sconforto - sottolinea - le persone hanno bisogno di essere rassicurate sul da farsi e che tutto venga portato a termine in serenità. Per fare questo, è necessario che la squadra sia coesa, competente e, soprattutto, attenta alle persone e ai dettagli”.

 

Ruoli e competenze di un’impresa funebre 

 

Alla guida di questa squadra c’è proprio il direttore tecnico. Il suo compito è supervisionare le attività di necrofori e operatori funebri. Si occupa, inoltre, dell’accoglienza, delle pratiche amministrative e delle relazioni commerciali. “Il necroforo è un professionista a supporto della direzione e gestisce le esigenze del cliente e si occupa del defunto fino alla sua sepoltura - spiega  Romani -. L’operatore funebre, invece, si assicura dell’integrità del feretro durante il trasporto occupandosi dei vari passaggi amministrativi per garantire sicurezza ad ogni trasferimento”. 

 

Come si diventa professionista del settore 

 

Come per ogni professionista, anche in campo funebre è importante acquisire una formazione adeguata. Come anticipato, bisogna rispondere, infatti, alle esigenze di un cliente che si trova ad affrontare un momento difficile e delicato. “La nostra è una professione che necessita di acquisire competenze sia in campo amministrativo sia strettamente legate alla pratica del lavoro. Non possiamo, però, dimenticare l’aspetto umano -  prosegue Romani -. Il primo passo da compiere, per intraprendere un percorso nell’impresa funebre, è quello di seguire un corso di formazione”. Sono diversi, a seconda dei ruoli che si ricoprono e restituiscono diverse competenze. In generale, consentono di: 

 

  • acquisire elementi in ambito medico legale; 
  • approfondire gli aspetti burocratico-amministrativi;
  • conoscere le normative relative a sicurezza sul lavoro, igiene e tutela altrui; 
  • imparare le regole morali sulla base dell’accoglienza. 

 

L’importanza della privacy 

 

Se da un lato il lavoro dell’operatore funebre e del necroforo richiede conoscenze specifiche, dall’altro arricchisce, soprattutto da un punto di vista umano. “Il nostro è un lavoro che ti permette di misurarti con la tua timidezza ed emotività - conclude -. Dobbiamo essere di aiuto e di conforto a chi, in quel momento, si trova a vivere uno dei momenti più tristi della sua vita. La nostra professionalità ci porta a risolvere le questioni pratiche e burocratiche senza dover essere di peso ai familiari del defunto. Il nostro scopo è… esserci senza esserci. Non si può dimenticare, infatti, che entriamo nella vita delle persone in uno dei momenti peggiori e lo dobbiamo saper fare nel rispetto della circostanza e della privacy e cioè in punta di piedi”.